Intervista The Oppressed Heidi Rebel - Manets - The Oppressed
In occasione della grande serata del 3 febbraio 2024, svoltasi a El Paso Occupato di Torino, i nostri dj Heidi Rebel & Manets con la preziosa collaborazione di Dario “Il Capitano”, hanno avuto l’onore di intervistare i mitici The Oppressed (band skinhead gallese di Cardiff e punto di riferimento della scena Oi! mondiale) con il loro storico leader Roddy Moreno, principale importatore dell’attitudine S.H.A.R.P. in Europa
Intervista The Oppressed @El Paso, 3 febbraio 2024
Q: Siamo nel 2024, com’è il movimento S.H.A.R.P. oggi nel Regno Unito?
Roddy Moreno: In realtà non si tratta di un movimento nel Regno Unito, si tratta solo di individui skinhead che si dichiarano SHARP, ma non esistono gruppi o organizzazioni SHARP. Quando ha avuto inizio negli Stati Uniti era una sorta di organizzazione, ma quando l’ho portata in Gran Bretagna si trattava solo di una designazione: “sono SHARP, fanculo i fascisti” ma non c’erano dei gruppi organizzati, nessun leader.
Q: Siete una band molto appassionata di calcio e anche del movimento degli hooligans. Seguite qualche squadra in Italia?
Roddy: Ducky è il più appassionato, va ancora allo stadio!
Ducky (chitarrista): Sono un grande credente e fedele per quanto riguarda il supportare la propria squadra locale, quindi per me esiste solo una squadra: Cardiff City. Se seguo altre squadre è solo perché giocano in Inghilterra o perché c’è un giocatore gallese in campo.
Q: E c’è qualche calciatore gallese che gioca nel campionato italiano?
Ducky: Al momento no. Aaron Ramsey è stato il più recente, ha giocato con… la Juve. E poi c’è stato il grande John Charles, anche lui nella Juve ma che poi giocò nella Roma, che probabilmente fu il più grande calciatore che il mondo abbia mai visto secondo Pelè.
Q: Il Cardiff City è in Championship ora, voi andate ancora allo stadio?
Ducky: Sì la Championship è la seconda divisione, io ho l’abbonamento stagionale e vado ad ogni partita.
Q: E tu Roddy?
Roddy: No io sono troppo vecchio ormai, non riesco più a sopportare il freddo e la pioggia. I miei tempi d’oro con il Cardiff City sono stati negli anni ’70, quando ero un adolescente. E poi verso la fine degli anni ’90 ho iniziato a portare mio figlio per dargli la gioia del vedere il Cardiff City.
Q: Ah hai un figlio?
Roddy: Ho un figlio di 33 anni e una figlia di quasi un anno, mezza italiana.
Q: Qual è la vostra opinione riguardo alle radio libere e indipendenti come Radio Bandito?
Ducky: Le radio indipendenti sono fantastiche perché puoi far sentire musica che le radio convenzionali non possono trasmettere. In Galles c’è un nostro amico, Scotty, che trasmette in una radio così, che si chiama Wolfman Radio, e anche lui fa sentire la musica dei gruppi locali. Ed è grandioso, è una cosa che fa bene alla scena e che la mantiene fresca.
Q: E avete questo tipo di radio anche a Cardiff?
Ducky: Sì sì.
Roddy: Un po’ come le radio pirata. Avete presente? Negli anni ’60 in Gran Bretagna c’era solo la BBC Radio, ma al di fuori del raggio di 5 chilometri nel mare c’erano delle navi con grandi antenne che trasmettevano ed erano chiamate radio pirata appunto perché erano su delle navi.
Q: Ah sì, come nel film “I Love Radio Rock”.
Ducky: Sì esatto, Radio Caroline.
Roddy: Esattamente, e lì i DJ trasmettevano quello che volevano, non ciò che gli veniva detto di trasmettere.
Ross (bassista): Sì ed è questo il bello, puoi far sentire quello che vuoi.
Ducky: Ed è per questo che è stato bello sentire una parte della vostra trasmissione [Alta Fedeltà] mentre venivamo qui in macchina dall’aeroporto, voi fate la stessa cosa. E oggi mentre eravamo in aeroporto Ross ha ricevuto un messaggio da parte di un suo amico, che vive negli Stati Uniti, che gli ha detto che stava ascoltando una canzone degli Oppressed trasmessa sulla radio di Marky Ramone! È una figata!
Q: A proposito di punk, avete saputo che proprio oggi è venuto a mancare Wayne Kramer? Uno dei fondatori degli MC5.
Ducky: Che tristezza, hanno avuto una grande influenza sulla musica per come la conosciamo oggi.
Roddy: Li suonavamo quando ero in una punk band chiamata The D-Teez. Suonavamo alcune cover dal loro album “Kick Out The Jams”.
Q: Ultima domanda. Sono passati esattamente quarant’anni da “Oi! Oi! Music”, il vostro primo album, e quindici anni dall’EP “Football Violence”. Avreste voglia di produrre un nuovo album nel prossimo futuro?
Ducky: Ci piacerebbe molto.
Roddy: Sì ci piacerebbe, ma non c’è niente in mente. Se me ne sto seduto con una penna e un foglio non mi esce niente.
Ross: Come potresti dire più di quanto tu abbia già fatto? Hai già detto tutto!
Ducky: Se avete qualche idea per noi, fateci sapere! Ci piacerebbe registrare di nuovo qualcosa, ma al momento non c’è niente. E poi quando suoniamo adesso le persone vogliono sentire le hit che abbiamo fatto negli anni ’80.
Roddy: Sì vogliono tutti sentire i classici. Ad esempio, io detesto quando vai a vedere una band, di cui vorresti sentire le canzoni che conosci, che invece suona il nuovo album che non hai mai sentito. È una delusione quando non suonano le vecchie canzoni. È come se ad un nostro concerto non suonassimo canzoni come “Ultra Violence”, “Work Together”, “Joe Hawkins”, “Skinhead Times”…
Ducky: Tornando alla tua domanda, ci piacerebbe fare qualcosa di nuovo ma siamo un po’ asciutti al momento.
Roddy: Eh sì, ho il blocco dello scrittore.
Ross: Io e Ché (il batterista) ci siamo uniti alla band quando erano già delle leggende, quindi solo per il sentimento del “fanculo i fascisti” e fargli da spalla con un basso e una batteria potenti. È tutto ciò che possiamo fare e lo adoro.
(Domanda bonus aggiunta sul momento)
Q: Com’è la situazione oggi a Cardiff per quanto riguarda i fascisti?
Ducky: A Cardiff ce ne sono molto pochi. Ce ne sono di più in Inghilterra.
Roddy: Cardiff è una città portuale. Tutti quelli che conosco non sono originari di Cardiff al 100%. I miei genitori erano uno irlandese e l’altro spagnolo, ho molti amici irlandesi, maltesi, molti italiani che vivono a Cardiff, c’è anche una grande comunità nera. Questo è l’ambiente in cui siamo cresciuti, tutti mischiati insieme. Quindi il fascismo e il razzismo semplicemente non hanno senso per noi, è così fottutamente stupido. Siamo stati fortunati a nascere e vivere in un luogo bellissimo dove non abbiamo mai veramente avuto questo problema. I razzisti ci sono ma sono più “di basso rango”, per così dire… perché hanno amici neri ma allo stesso tempo vanno a raccontare battute razziste ai loro amici bianchi. È un tipo diverso di razzismo rispetto a quello violento di alcuni malefici bastardi… noi non abbiamo persone cattive così. Quindi siamo stati fortunati.