Il Progetto “ËL BALON A L’È RUTUND” consiste in una serie di azioni promosse sul territorio delle circoscrizioni 6 e 7 del Comune di Torino, in particolare Aurora e Barriera di Milano, volte alla promozione della ECONOMIA CIRCOLARE. In collaborazione con le istituzioni locali e con alcune reaaltà impegnate nella rigenerazione di oggetti di uso comune, dai RAEE all’abbigliamento, il progetto si articola nella realizzazione di percorsi formativi rivolti in particolare a soggetti a basso reddito e bassa scolarizzazione (italiani e stranieri) su riuso, riciclo e up-cycling.
Domenica 9 marzo, in via Borgo Dora 45-47, nella cornice di uno dei mercati del riuso più antichi e importanti d’Europa, il Gran Balon, racconteremo:

come facciamo rinascere gli oggetti rinvenuti del Comune di Torino e di Trenitalia e di come li trasformiamo in una opportunità di crescita per molte persone con il Progetto R3WEAR;

come lavoriamo con l’Incubatore dell’Università di Torino, 2i3T, per trovare giovani talenti in grado di affrontare le sfide del futuro, come Photon, una start-up che ha realizzato un impianto fotovoltaico portatile estremamente efficiente;

come la progettazione condivisa del Nuovo Bauhaus Europeo può rendere il territorio può rendere il territorio: beautiful – sustainable – together;

come l’esperienza del Centro del Riuso della Cooperativa Sociale Arcobaleno sia diventata in pochi anni un esempio di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

– ORE 9 APERTURA ESPOSIZIONE

– ORE 11 – TALK su SOSTENIBILITÀ, INNOVAZIONE e TERRITORIO con:
-Luca Deri, Presidente della Circoscrizione 7;
-Jasch Sol Ninni, coordinatore della Commissione Lavoro della Circoscrizione 7;
-Febronia Sciacca, 2i3T;
-Tommaso Milone, fondatore della start-up Photon;

– ORE 16:30 -TALK su ARTE e MATERIA con:
-Cristina Balma Tivola, antropologa culturale e scrittrice;
-Alice Piscitelli; scenografa, costumista e illustratrice;
-Filippo Mollea Ceirano, critico d’arte.
FRANKO B – PROGETTO ABBANDONO
Curatore: Filippo Mollea Ceirano
Scopo centrale è quello di portare l’attenzione su alcuni aspetti critici di particolare attualità nella società contemporanea, che coinvolgono direttamente Torino e in particolare i quartieri Aurora e Barriera di Milano.
Tra le varie possibili attività abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere anche alcuni artisti contemporanei particolarmente sensibili e aperti, senza alcuna preclusione in merito ai mezzi espressivi, all’approccio linguistico e al campo in cui operano.
L’evento di domenica 9 marzo, all’interno del contesto del Gran Balon, prevede la partecipazione dell’artista di fama e respiro internazionale, Franko B, noto come performer, scultore, sperimentatore e spirito indipendente, docente di scultura presso l’Accademia Albertina di Torino, che realizzerà una performance utilizzando quanto reperito tra i bagagli abbandonati, smarriti e comunque mai rivendicati dai viaggiatori delle linee ferroviarie.
Nato a Milano nel 1960, Franko B dopo un’infanzia e un’adolescenza difficili, passate negli istituti pubblici, alla fine degli anni ’70 si trasferisce in Inghilterra, a Londra, che in quegli anni è crogiolo di tensioni, conflitti, contraddizioni, ma anche idee e possibilità di svilupparle. Si sta vivendo la prima stagione del punk: i progetti rivoluzionari degli anni ’60 sono tramontati, la politica economica e sociale della Thatcher penalizza fortemente i ceti più deboli e nell’ambiente antagonista più estremo cresce l’attitudine a non accettare nulla di ciò che viene imposto spesso in modo molto perentorio.
Così come le sue vicende personali si intrecciano con quelle del suo tempo, i suoi interventi, declinati nelle forme e con le tecniche più varie, cercano l’incontro, l’empatia, piuttosto che la fruizione dello sguardo passivo dello spettatore. Per questo non hanno tanto bisogno di una introduzione, di chiavi di lettura e di interpretazioni, quanto piuttosto della disponibilità a lasciarsi coinvolgere direttamente ed emotivamente.
Nel caso specifico l’attenzione è volta appunto alle dinamiche dell’abbandono: c’è da restare sorpresi dalla quantità di “reperti” rinvenuti e dei quali non è stato possibile risalire al proprietario: valigie, contenitori, zaini e borse che contengono abiti, oggetti ed effetti personali – a volte intimi e confidenziali, a volte imposti dalle convenzioni – che da un lato trasmettono storie personali, dall’altro lasciano trasparire scelte, obblighi di facciata o aspettative.
L’arte contemporanea diviene in questo quadro uno strumento importante per esplorare, ma anche per stimolare, prospettive e percorsi diversi.
RINGRAZIAMENTO SPECIALE ALL’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI BALON, senza la quale l’evento non sarebbe stato possibile.
Riempimenti di Memoria