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Roberto Vaio comincia le sue sperimentazioni artistiche a partire dalla fine degli anni 80. Conosce l’agitatrice culturale bolognese Helena Velena e viene subito inserito nel contesto della prima fiera nazionale dell’erotismo “Erotica” che portò alla luce nuove realtà come internet, ciber sex, transgenderismo e altre più particolari come fetish e Bdsm. Contemporaneamente viene scoperto dalla Contessa Pinina Garavaglia, entrando subito a far parte del circuito “Vanitas”, e resterà per sempre in questo selezionatissimo gruppo capitanato dalla Contessa milanese.
Dalla fine degli anni novanta comincia la sua esperienza radiofonica sulle frequenze storiche di Radio Flash Popolare Network e proprio in quel contesto darà vita a format bizzarri e provocatori, anticipatori di quelle atmosfere entrate a far parte dell’attualità definita dalla rete. Verso la metà degli anni duemila entra nel mondo dell’arte contemporanea come curatore di mostre e critico indipendente, grazie a un importante progetto legato alla riqualificazione dei quartieri periferici patrocinato dalla Regione Piemonte. Parallelamente alla radio organizza una serie di mostre che vedono come protagonisti artisti di fama nazionale e internazionale.
Attualmente, sfruttando l’immobilità generale causata dallo stato di pandemia, ha dato vita a un format pittorico denominato “Don Chuck” , uno dei primi e pochissimi esponenti del nuovo Manifesto dell’Arte Attuale.
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