La Nave dei Folli #4.12 fraontheblock
Episodio 4.12
Lo spazio decentrato, caotico e immateriale del rizoma pare incarnarsi nel ciberspazio, come sostiene Sherry Turkle. Ma non è l’unica ad averlo constatato. In Cyber-Reader, antologia di testi fondatori della cyber-cultura, Millepiani è presentato come, né più né meno, «la bibbia filosofica dei ciber-evangelisti». Formata da ramificazioni e interconnessioni infinite, la rete Internet costituisce una molteplicità nel senso in cui la intendevano Deleuze e Guattari (Buydens) Questa apparente conformità del ciberspazio agli stravolgimenti annunciati in Millepiani dev’essere considerata parte integrante delle cibernetica. Per quanto nuove e creative possano apparire, le pratiche legate a Internet dipendono da una logica culturale ben anteriore alle “predizioni” dei due filosofi.
La risonanza filosofica dell’opera di D&G non si esaurisce in questa corrispondenza con il World Wide Web, e in tal senso la filosofa Anne Cauquelin ha evidenziato lo scarto esistente tra il concetto deleuziano di rizoma e la sua applicazione a Internet. Nondimeno l’esperienza di demoltiplicazione identitaria vissuta da Sherry Turkle, e raccontata in Oltre lo schermo, deriva da ciò che Buydens definisce “percezione deleuziana di Internet”, che spiega nel modo seguente: «Esiste una percezione deleuziana di Internet come luogo della dissoluzione dell’io, per quanto io mi percepisca come un essere cangiante e multiplo, cioè che uso la libertà offertami per perdermi continuamente in un divenire impercettibile.» (Mireille Buydens, “La forme dévorée. Pour un approche deleuzienne d’Internet”, in L’Image: Deleuze, Foucaut, Lyotard, 1997)
Questa “percezione deleuziana” di Internet traspare chiaramente nel numero di siti dedicati alla filosofia del rizoma e al “culto” dedicato a Deleuze e Guattari in seno alla cyber-cultura. Più avanti torneremo sugli aspetti religiosi di questo fenomeno.
Sommario 4.12