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La nave dei folli

La Nave dei Folli #4.68

micMatteotoday08/04/2024 42 9

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    La Nave dei Folli #4.68 Matteo


Coniata nel 1938 dal matematico e fisico Warren Weaver, l’espressione biologia molecolare certifica la volontà di trasporre il rigore teorico e metodologico dalla fisica alle scienze della vita. A partire dalla fine degli anni trenta Weaver, direttore della divisione di scienze naturali della Fondazione Rockfeller, adotta una politica di finanziamenti che mira a incoraggiare lo studio fisico-chimico del vivente. Come ricorda lo storico Michel Morange, i finanziamenti allora concessi puntano a permettere a laboratori di fisica e chimica di dedicarsi alla biologia e, inversamente, a dei biologi di prendere in prestito dalla fisica strumenti e metodi. (Michel Morange, Histoire de la biologie moléculaire, 1994) Queste politiche di finanziamento della ricerca incoraggiarono la colonizzazione delle scienze della vita da parte della fisica ancor prima che il campo della biologia molecolare fosse delimitato ufficialmente, ma sarà soltanto con la fine della guerra che l’apporto della fisica allo studio del vivente acquisterà il suo pieno significato.

Diversi fattori sociologici possono spiegare l’entusiasmo dei fisici per lo studio del vivente alla fine degli anni Quaranta. Da un lato, i notevoli avanzamenti della fisica nucleare spinsero alcuni ricercatori a voler esplorare nuovi orizzonti scientifici; dall’altra, rivolgendosi alle scienze della vita, alcuni fisici cercarono di trasformare la potenza distruttrice liberata dalla bomba A in una potenza creatrice. Come la cibernetica e il suo progetto di “macchina intelligente”, anche la biologia molecolare può essere vista come una volontà di riscatto da parte dei fisici per la “colpa” nucleare. Sul piano istituzionale, il legame tra fisica atomica e biologia molecolare è dimostrato dal fatto che, negli anni Cinquanta, il 53% dei fondi di finanziamento della ricerca in biologia e in medicina venivano dal Dipartimento della Difesa e dalla Atomic Energy Commission.

Non serve scavare nei dettagli delle logiche del finanziamento pubblico e privato per capire quanto la biologia molecolare e l’ingegneria genetica siano basate sulla volontà politico-militare di estendere la potenza di controllo della fisica all’ambito del vivente. Indipendentemente dalle virtù politiche, mediche o sanitarie delle ricerche finanziate, nei fatti si tratta di aumentare la capacità di controllo tecnoscientifico. Nel contesto del dopoguerra, la questione fondamentale del controllo e della gestione della scienza rende centrale il ruolo della cibernetica, che da un lato mette al centro del suo progetto i concetti di comunicazione e di controllo, dall’altro rende effettivo il passaggio dalla fisica alla biologia annullando qualunque distinzione tra vivente e non vivente. Questo importante cambio di paradigma nelle scienze della vita era stato preannunciato dal fisico e premio Nobel Erwin Schrödinger già nel 1944, ancor prima della nascita della cibernetica.


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